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04/10/2020 |

Dunning-Kruger effect: cos’è e come combatterlo

Uno dei grandi problemi del nostro tempo quando si parla di lavoro e competenze è conosciuto come effetto Dunning-Kruger.

L’effetto Dunning-Kruger non è altro che l’insidioso cortocircuito mentale che condanna chi è incompetente a non accorgersi delle proprie mancanze.
“La rete dà voce a legioni di imbecilli” diceva Umberto Eco. Ormai l’esercito degli incompetenti che impartiscono lezioni è noto proprio grazie a quel mezzo che ha dato voce a tutti, eppure il fenomeno non è così nuovo. Già Socrate avvertiva che è sapiente solo chi sa di non sapere, non chi s’illude di sapere e ignora così perfino la sua stessa ignoranza. Niente di più attuale.

L’origine della teoria

La ricerca di Dunning e Kruger prende spunto da un curioso fatto di cronaca del 1999. Arthur Wheeler avendo appreso che col succo di limone si ottiene l’invisibilità alle telecamere, se ne spalmò sul corpo e provò a rapinare una banca.
Dunning dopo aver letto la notizia pensò che se Wheeler è troppo stupido per fare il rapinatore, forse è anche troppo stupido per accorgersi di essere troppo ignorante. Così, trovò un modo per misurare la capacità di autovalutazione per correlare livello di competenza e precisione nel valutare la qualità delle proprie prestazioni.
I risultati mostrarono che gli incompetenti tendono a fare due cose in modo ricorrente: sovrastimare le proprie prestazioni, sottovalutare il livello medio di prestazione degli altri.

Dunning-Kruger: cosa comporta?

Incompetenza e supponenza vanno di pari passo perché gli incompetenti nutrono un’incondizionata fiducia nelle proprie capacità. Non vi è la percezione dei propri limiti e ignorano i propri errori. Fortunatamente con il progredire dell’apprendimento il senso di superiorità decresce rapidamente.
Il problema è che nemmeno i più esperti fra gli esperti, proprio perché hanno consapevolezza di quanto le cose possano essere complicate, raggiungono mai il livello di fiducia nelle proprie capacità che appartiene agli incompetenti.
Una volta entrati nel bias-cognitivo della sindrome di Dunning-Kruger diventa difficile. Questo perchè gli inesperti, forti delle proprie certezze, tendono a mettere in discussione la credibilità degli esperti.

La sindrome dell’impostore

La sindrome dell’impostore è il tallone d’Achille di molti professionisti: da una parte ci sono i toni aggressivi di chi si sopravvaluta, dall’altra ci sono molti lavoratori instancabili che non si sentono mai all’altezza.

Se vi trovate davanti qualcuno che vuole insegnarvi il mestiere senza avere nessuna competenza aiutatelo dandogli visione di quella che è la montagna da scalare per riuscire a definirsi un “grande”. E se d’altro canto sentite che vi state sopravvalutando provate a cercare delle informazioni e lavori di qualcuno che lo fa ad alti livelli.
Un bagno d’umiltà e consapevolezza può sempre aiutare.

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